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Quando Lucy Pevensie varca la porta dell’armadio i suoi piedi affondano nella neve. Oltre i cappotti e le pellicce scopre un mondo magico in cui tutto sembra possibile, dove l’aria trasporta il profumo delle caramelle incantate e non il rumore delle sirene antiaeree. Scappati dal terrore della seconda guerra mondiale, i fratelli Pevensie trovano a Narnia un rifugio sicuro. Al di là dell’armadio possono costruire il mondo che non vedono al di qua di esso, perdendosi nelle sue meraviglie per anni e anni. Ma la soglia dell’armadio è bidirezionale e sono chiamati a tornare alla realtà che si erano lasciati alle spalle. Al di qua dell’armadio poco è cambiato, ma loro sono ormai trasformati dalle storie che hanno vissuto, i luoghi che hanno attraversato.
E le parole che li tinteggiano di vita, il mondo di Narnia, la strega, il leone, l’armadio arrivano ad insinuarsi nell’anima della lettrice che li accompagna. Anche lei, quando appoggia il libro sul comodino, vede una realtà diversa, in cui lei lo è. Accade così con ogni storia, ogni volta che ritorna al di qua dell’armadio. Da una parte e dall’altra, continua a cercare un rifugio dagli affanni del mondo che vive e quando alza finalmente gli occhi dalle pagine il suo sguardo è carico di qualcosa di nuovo: osserva il retrocedere dei diritti delle donne e risuonano in lei le parole de Il racconto dell’ancella, poi guarda bambini che perdono la vita nei giochi di potere degli adulti e non può che tornare oltre la cornice dell’armadio, al mondo di Hunger games.
Quella soglia così pregna di significato la orienta nello sfacelo, la accoglie quando vuole sfuggirgli e la spinge ad alzare la voce quando serve. Le parole viaggiano da una parte all’altra dell’armadio, muovono le sue corde vocali e le sue azioni. E così, cambiano mondi.
Autore
Clara Dall’Aglio