“I think it’s worth to have a cost of unfortunately some gun deaths every single year so that we can have the second amendment to protect our other God given rights” esordiva così Charlie Kirk, in un evento del 2023, per parlare di come affrontare la crescente violenza legata alle armi da fuoco negli Stati Uniti. Ieri, a un dibattito presso la Utah Valley University è stato colpito da un proiettile al collo poco prima di rispondere a una domanda riguardante il numero di sparatorie di massa negli USA, morendo poco dopo per la ferita.
Charlie Kirk era un attivista politico della destra trumpiana, divenuto famoso per i suoi dibattiti nelle università, per le sue idee su diversi temi caldi: era contro il diritto di aborto, contro i movimenti per i diritti civili, contro ogni critica al governo israeliano per il genocidio in corso a Gaza. Più di tutto, avverso a qualsiasi regolazione per le armi da fuoco negli Stati Uniti, credendo che solo aumentandone il numero e distribuendole capillarmente si potrebbe evitare la violenza legata alle stesse.
Charlie Kirk, quindi, è solo un’altra persona morta per la presenza di troppe armi nel suo paese. Secondo uno studio del 2017 negli Stati Uniti ci sono 120,5 pistole (spesso si tratta di assault rifles, precisamente designate all'uccisione di persone e non di bestiame) ogni 100 persone. In Italia il numero è 14,4 ogni 100.
Non dovrebbe quindi sorprendere che le sparatorie negli Stati Uniti siano un fatto quotidiano, in quasi tutti gli stati: in alcuni ci sono alcune leggi che regolano il possedimento e l’uso delle armi, ma in molti niente di tutto ciò. Le armi vengono vendute comodamente nei supermercati.
Sono particolarmente drammatiche, in questo quadro, le sparatorie nelle scuole, che negli ultimi 20 anni sono aumentate del 124%; tra il 2000 e il 2022 sono state 1375. Solo nell’anno scolastico 2025 ce ne sono state 47. Al di là dei dati, sono moltissime le storie che hanno fatto il giro del mondo. Tra le più note quella legata alla Sandy Hook Elementary, dove nel 2012 un ventenne ha ucciso 26 persone, di cui 20 erano bambini tra i 6 e i 7 anni.
Purtroppo, dopo questo evento raccapricciante nessuna legge è cambiata, bambini di quella stessa età continuano a morire - l’ultimo esempio è alla Annunciation Catholic school a Minneapolis, in cui il killer ha fatto irruzione in una chiesa.
Le uniche risposte dei politici dell’ala di appartenenza di Charlie Kirk sono state “thoughts and prayers” e “ci servono più armi per difenderci”. Sono soluzioni che evidentemente non funzionano è infatti il 31enne è l’ennesima fatalità di un sistema che lui stesso sosteneva e predicava, non dimentichiamolo. La sua morte è un altro esempio delle conseguenze dell’accesso liberissimo alle armi da fuoco - sostenuto grazie al potentissimo lobbying della NRA (National Rifle Association) - non è una scioccante tragedia, non meno di tutte le altre. Non sarà nemmeno un punto di svolta per l’uso delle armi, la macchina che li produce e ne guadagna quotidianamente non batterà ciglio. Ci rimarranno solo l’odio da lui predicato e gli strumenti mortali per trasformare le idee violente in azioni.
https://edition.cnn.com/us/school-shootings-fast-facts-dg
https://usafacts.org/articles/the-latest-government-data-on-school-shootings/
Autore
Clara Dall’Aglio
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