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L’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite in silenzio, con calma senza spaventarci. L’idea di presentarla come un simpatico segretario tascabile, un compagno di studio sempre pronto alla risposta è stata vincente. Farci familiarIzzare in questo modo con le nuove tecnologie non è una novità, rassicurare il pubblico invitandolo a salutare la macchina come se fosse un docile cagnolino era un tecnica pubblicitaria già usata nel 2007 per lanciare il nuovo Iphone (il claim recitava “Say hello to iphone”), poi sono arrivati Siri, Alexa, google home insomma sono quasi 20 anni che parliamo alle macchine quindi cos’ha di così diverso Chat GPT? La cosa che spaventa me ed alcuni altri scettici (faccio parte della categoria di persone che lo ringrazia e chiede per favore nel caso arrivasse un invasione di robot) è la capacità generativa. La parola è la caratteristica che distingue l’essere umano da tutte le altre forme di vita, siamo gli unici in natura a possedere per diritto di nascita questa facoltà straordinaria e ora abbiamo deciso di regalarla a macchine senza cervello e senza cuore. Chat GPT è uno strumento, come tale non è nè buono nè cattivo, è il nostro uso a definirlo per questo è necessario correre al riparo dalla tentazione di addossargli tutte le incombenze della nostra vita. Quando gli chiediamo di sostituirsi a noi, di scrivere una mail in tono formale al posto nostro o un tema per scuola stiamo rinunciando ad usare le nostre parole, a fare lo sforzo per cercare quelle più giuste ed adatte, stiamo rinunciando ad un pezzetto della nostra umanità. Scrivere è faticoso, chi si cimenta in questa arte sa bene quanto sia difficile tradurre ciò che abbiamo dentro nel codice che conosciamo. Pensate all’amore ci sono migliaia di canzoni, fiumi di inchiostro e pellicola a raccontare cosa proviamo quando ci innamoriamo perchè ogni volta crediamo che nessuno si sia mai sentito come noi in quel momento e cerchiamo le parole specifiche per descrivere ogni sfumatura del nostro sentimento a quella persona per accertarci che capisca quanto è importante per noi, dovremmo scrivere ogni testo con la stessa cura con cui scriveremmo una lettera alla persona amata. Ad un incontro che verteva su questo tema mi è capitato di sentire dire che chat gpt sarà la morte dei mediocri, l’ho trovata una condanna deprimente. Non lasciamo che questa oscura profezia si avveri, continuiamo a fare lo sforzo di cercare le parole giuste prima che qualcuno ci imponga le sue. Ho capito che la lingua è una caratteristica centrale dell’essere umano dal libro di Vera Gheno “Potere alle parole” che ho avuto la fortuna di leggere per un esame, sono sempre stata innamorata delle parole per i mondi che mi facevano scoprire attraverso la carta, ma ho sempre dato per scontata la possibilità di scegliere le parole per creare i miei discorsi ed i miei testi mentre ad oggi la vera libertà passa dalla conquista di esse. Scrivere un testo complesso, fare fatica per capire come rivolgerci ad un professore in tono formale sono competenze vitali per il nostro cervello, scrivere ci aiuta a mettere in fila i nostri pensieri a dare loro una forma, veniamo plasmati dalle parole che scegliamo e di conseguenza palsmiamo il mondo intorno a noi, non scegliamo di rinunciarci potremmo perdere molto più di quello che pensiamo.
Autore
Anna A. Rizzo