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È il tempo del rito celtico del Samhain: nella notte che va dal 31 ottobre al 1° novembre, tra i popoli dell’antica Irlanda e della Scozia, si credeva che il velo fra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliasse. Per proteggersi o confondere questi spiriti, i Celti si travestivano con maschere grottesche, accendevano fiaccole e infiammavano altari.
Con l’avvento del Cristianesimo, quel tempo pagano, carico di rimandi, simboli e paure, venne assorbito in un calendario nuovo. Nel 835 d.C. Papa Gregorio IV fissò la festa di Ognissanti al 1° novembre, seguita il giorno dopo dalla commemorazione dei defunti. Così la “vigilia di Ognissanti”, in inglese All Hallows’ Eve, finì per trasformarsi nella parola oggi familiare: Halloween.
Quando, nel XIX secolo, milioni di irlandesi e scozzesi attraversarono l’oceano verso gli Stati Uniti, portarono con sé queste usanze. Ma il rito cambiò volto: qui divenne più familiare, più popolare, meno sacrale. Nacquero i costumi, nacque il “dolcetto o scherzetto” (trick or treat), e la leggenda del fabbro che ingannò il diavolo, Stingy Jack, costretto a vagare con la lanterna per l’eternità.
Con il Novecento, Halloween trovò un nuovo linguaggio: quello del genere horror. Il cinema e la letteratura fecero proprie le sue atmosfere di oscurità, le sue paure ancestrali. Da Frankenstein a Dracula, fino alle saghe moderne come Halloween di John Carpenter, la festa divenne un palcoscenico di fantasmi, vampiri, case infestate e misteri notturni. L’horror trasformò la memoria dei riti antichi in spettacolo e catarsi, dando forma visiva ai timori collettivi del male e della morte. È qui che Halloween smise di essere solo ricordo di un culto e divenne immaginario: un territorio dove il terrore si mescola al gioco, e la paura diventa racconto.
In Italia, la festa approdò più lentamente: dagli anni ’90 la vediamo comparire fra film, cartoon, serie americane. All’inizio vista come importazione culturale e solo in parte accolta, oggi Halloween si è ritagliata uno spazio di massa, soprattutto fra giovani e famiglie. Città che organizzano feste in maschera, percorsi horror, decorazioni; e in Italia, dietro le zucche intagliate e i sacchetti di dolci, pulsa un’effettiva macchina economica.
Top 10 Film Horror
Dieci visioni che ti restano addosso. Non solo paura: inquietudine, bellezza e silenzi che ti fissano anche dopo i titoli di coda.
- The Witch – regia di Robert Eggers
Nel New England del XVII secolo, una famiglia si isola nella foresta.
Il male cresce lento, come una radice invisibile.
Un horror folclorico e purissimo, dove la superstizione diventa destino.

- Shining – regia di Stanley Kubrick
Un hotel vuoto, una famiglia, e una mente che si disfa lentamente.
Kubrick trasforma la follia in geometria e il silenzio in terrore.
Ogni corridoio dell’Overlook è un battito d’ansia che non finisce mai.
- The Conjuring – L’evocazione – regia di James Wan
Una casa infestata, due demonologi, e un orrore antico come il peccato.
Wan mescola tensione e fede in un film che non concede respiro.
Il suo realismo lo rende ancora più spaventoso.
- L’Esorcista – regia di William Friedkin
Un classico che ha cambiato per sempre il genere.
La lotta tra il sacro e il profano si fa carne, urlo, possesso.
Impossibile guardarlo senza sentire la pelle bruciare di inquietudine.
- Mama – regia di Andy Muschietti (prodotto da Guillermo del Toro)
Due bambine trovate nei boschi e la “madre” che non le ha mai lasciate.
Un racconto di amore e ossessione, dove la maternità diventa spettrale.
Del Toro lascia la sua impronta gotica in ogni ombra.
- Get Out – regia di Jordan Peele
L’orrore nasce dal quotidiano, dal sorriso finto e dal razzismo sommerso.
Un film politico e disturbante, dove la tensione è mentale prima che fisica.
Una delle opere più intelligenti dell’horror moderno.
- Suspiria – regia di Dario Argento
Colori che urlano, suoni che tagliano, danza e stregoneria.
Un incubo estetico unico, tra arte e follia.
Argento costruisce un film che è pura ipnosi visiva.
- Midsommar – regia di Ari Aster
La luce del giorno nasconde un orrore che brucia piano.
Un culto nordico, una rottura sentimentale, e un’estetica che inganna.
Aster ribalta l’idea stessa di buio: qui è il sole a uccidere.
- The Blair Witch Project – regia di Daniel Myrick e Eduardo Sánchez
Un falso documentario che ha cambiato il cinema horror.
Trema la mano, trema la mente: ciò che non si vede è ciò che uccide.
Un’esperienza di paura cruda, realistica, impossibile da dimenticare.
- Longlegs – regia di Oz Perkins
Un investigatore, un serial killer, e un segreto soprannaturale.
Perkins costruisce un incubo glaciale, elegante, visivamente disturbante.
Un nuovo classico dell’orrore psicologico contemporaneo.
Top 10 Dark Fantasy
Qui la magia non salva: seduce, illude, divora.
Fiabe nere, eroi tragici e mondi che sanguinano bellezza e dolore.
- Il labirinto del fauno – regia di Guillermo del Toro
Nella Spagna franchista, una bambina fugge nell’immaginazione per sopravvivere.
Un film di crudeltà e incanto, dove la fantasia diventa resistenza.
Del Toro firma la sua opera più poetica e straziante.

- Dracula di Bram Stoker – regia di Francis Ford Coppola
Amore, morte e sangue in una danza barocca e sensuale.
Coppola trasforma il mito in tragedia shakespeariana.
Un film che pulsa di eros e tenebra in ogni fotogramma.

- La nona porta – regia di Roman Polanski
Un collezionista di libri antichi cerca un volume che evoca il diavolo.
Un viaggio tra mistero, esoterismo e ambiguità morale.
Seduzione intellettuale e oscurità rarefatta: Polanski allo stato puro.
- Nosferatu – regia di Robert Eggers
Il mito del vampiro rinasce in un’atmosfera da incubo gotico.
Eggers mescola misticismo e decadenza in un film visivamente perfetto.
L’antico terrore prende nuova forma, senza mai perdere la sua eleganza.
- Il mistero di Sleepy Hollow – regia di Tim Burton
Teste che rotolano e nebbia che avvolge un mondo fiabesco e macabro.
Burton unisce l’horror gotico a una dolce malinconia romantica.
Ogni scena è un quadro vittoriano intriso di sogno e sangue.
- Coraline e la porta magica – regia di Henry Selick (dal romanzo di Neil Gaiman)
Una bambina trova una casa specchio, dove tutto sembra perfetto.
Ma dietro la perfezione si nasconde un mostro con bottoni al posto degli occhi.
Un capolavoro di animazione dark, tanto bello quanto inquietante.
- Edward mani di forbice – regia di Tim Burton
Un ragazzo creato in laboratorio tenta di amare in un mondo che non lo accetta.
Favola gotica e malinconica sul diverso e sull’amore impossibile.
Burton e Depp danno forma alla poesia della solitudine.
- It – regia di Andy Muschietti
Il male indossa il volto del clown più spaventoso del cinema.
Dietro la paura, una storia di amicizia e coraggio infantile.
Un horror epico e malinconico, dove crescere fa più paura del mostro.
- Constantine – regia di Francis Lawrence
Un detective dell’occulto tra paradiso e inferno.
Un noir soprannaturale, cupo e visionario, con un Keanu Reeves glaciale.
Un film che trasuda stile e dannazione.
- Van Helsing – regia di Stephen Sommers
Cacciatore di mostri in un mondo gotico popolato da vampiri e leggende.
Avventura e horror si fondono in un racconto di pura spettacolarità.
Un omaggio moderno ai classici mostri della Universal.
Autore
Antonio Mainolfi
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