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mensile
pubblicazione
05/12/2025
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O stella Diana Prima stella del mattino Fischi dal cielo terso nel blu oltremare Mentre volge questa notte di gelo e tepore
Sempre la stessa, ma ogni volta ripiegante l’anima in un sempiterno ritorno al grembo, Deserto.
E’ un soffio introverso di ritorno, more dal violaceo manto, bacche, frutti e mirra ma senza l’oro o l’argento, che sono la carità di chi non ha visto mai quel tuo spiazzante Volto apparire fra i pochi stracci ed il rifugio più sudicio di questa terra.
Oh figlio dell’uomo, Mentre i campi riposano sotto lo stellato giro e quei piccoli germogli crescono, ma piano
Amaci di nuovo in quel senso che è l’infinito E ritorna a noi nello spirito, Finchè non arrivi quel giorno di bruciante Aprile.
