Pubblichiamo la risposta di Beatrice Aimi al nostro articolo: “Aimi scommette sugli hub: i giovani rischiano di perderci tutto”
In riferimento all’articolo pubblicato, ritengo opportuno fornire alcune precisazioni per una corretta informazione.
L’avviso pubblico “Facciamo spazio – nuove energie per gli spazi della città” non nasce da un’impostazione calata dall’alto, ma è l’esito di un percorso articolato che ha coinvolto circa 2.500 giovani parmigiani, scuole, associazioni, educatori, terzo settore, ed è coerente con il lavoro svolto a livello regionale e con i principi della Carta europea per gli spazi giovanili.
Il termine hub, richiamato nell’articolo con accezione negativa, non indica spazi esclusivi o selettivi, ma luoghi di connessione e apertura, pensati per accogliere bisogni, età e linguaggi diversi. Non comporta l’esclusione dei più piccoli né l’indebolimento del ruolo educativo dei centri giovanili, che rimane centrale e viene anzi rafforzato attraverso modelli più aderenti ai cambiamenti sociali e generazionali.
Non corrisponde al vero nemmeno l’idea che le vocazioni storiche dei centri vengano snaturate o cancellate: l’avviso pubblico le riconosce esplicitamente e le valorizza come elemento identitario di ciascun centro.
Infine, una mia affermazione citata nell’articolo è stata estrapolata dal contesto in cui è stata pronunciata, perdendo il significato originario e generando un’interpretazione non coerente né con le intenzioni né con gli atti amministrativi.
Ritengo il confronto pubblico sui temi delle politiche giovanili non solo legittimo ma necessario; proprio per questo è fondamentale che il dibattito si fondi su una lettura completa dei documenti e su una corretta contestualizzazione delle fonti.
Beatrice Aimi
Autore
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