Non c’è storia. Sinner conquista tutti, anche Nole stesso. Partita culminata da un gioco fenomenale, da numero uno. Dopo due set vinti, senza troppi problemi dall’italiano, il serbo ci prova, va avanti 3-0 nel terzo set (quello decisivo), ma la rimonta per l’italiano è una passeggiata, conquista game su game e va sul 5-3, per chiudere 6-4 con tante conferme. Novak ci prova, resiste, attacca, mette sotto pressione l’avversario. Una pausa estenuante prima dell’ultimo set, lo fa ripartire con qualcosa in più, ma non basta, gli acciacchi fisici, la continuità di Sinner, la sicurezza che ormai ha sempre più fatto sua nelle battute e nelle più temute risposte. È inarrestabile. Ci chiediamo, a questo punto, se anche domenica avrà la stessa fame. Ma una cosa è certa, con Shelton ai quarti e in semifinale contro Novak, l’altoatesino ha dimostrato qualche certezza in più, dopo il periodo di stop, la ripresa di forma e il Roland Garros, dove ha dominato, anche lì, contro Nole, ma ha fatto più fatica e alla fine ha perso la finale contro Alcaraz. Lo spagnolo che domenica sarà dall’altra parte, di nuovo contro Sinner ha affrontato Fritz in semifinale e ha fatto capire al mondocome stanno le cose. E che il secondo posto nella classifica ATP gli sta sempre più stretto. Quando al 4 set, sembrava che l’americano l’avesse sfangata, per giocarsi all’ultimo set la partita, lo spagnolo lo ha fatto ricredere, gli ha infranto tutti i sogni possibili, battendolo nel tie-break 8-6, rimontando un vertiginoso 6-4. Taylor Fritz ha fatto il suo meglio e probabilmente avrebbe meritato il quinto set, ma Alcaraz è di un altro pianeta e domenica vuole dimostrarlo ancora. Sinner dovrà provare di sapere anche vincere, di dominare e convincere pure in queste partite. Arrivare in finale conta solo nei punteggi e quindi nelle classifiche. Ma ciò che serve a Jannik e agli italiani è tornare a trionfare. Sarebbe magnifico, far sventolare il tricolore per la prima volta nel torneo più importante, quello di Wimbledon. Proprio dopo aver sconfitto un mostro sacro come Djokovic che 4 anni fa, in finale travolse proprio un italiano: Matteo Berettini. Giocatore a cui deve tanto il tennis italiano, perché è stato uno spartiacque, ci ha fatto iniziare a sognare sul serio. Dopo di lui il tennis ha preso tanti punti in Italia, fino ad arrivare ad oggi che vantiamo tanti campioni che giocano e vincono nei tornei più importanti. È vietato però scordarsi di Fognini, che due giorni fa ha dato l’addio al tennis. Non possiamo che ricordare la vittoria di Montecarlo contro Nadal, i vari titoli ATP vinti. La sua vivacità e il suo talento, che l’hanno reso per diverso tempo tra i tennisti più forti al mondo, sia in singolo che nel doppio, dove a Melbourne insieme a Bolelli vinse l’Australian Open nel 2015. Il tennis è italiano, ora più che mai. E dobbiamo esserne consapevoli “caro Numero Uno”. Sappiamo che domenica non sarà facile, ma questo è il tempo di vincere e di imporsi, come solo tu, Jannik, puoi fare, contro il fenomeno Carlos Alcaraz. Aspetti questo momento da diverso tempo, ma il tuo talento lo conosce, ormai, tutto il mondo. Lo devi più che altro a te stesso, dopo tutto il lavoro che è stato fatto, da te, dal nuovo team. Regalati questo Slam e togli qualsiasi tipo di dubbio a chi non ti crede capace di vincere. Forza Sinner!