L’inchiesta per corruzione, che sta terremotando FDI e la Sicilia intera, vede indagato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, accusato di corruzione e peculato. Un altro filone della stessa indagine ha coinvolto anche l’assessore meloniana Elvira Amata, con la sua ex segretaria personale, la giornalista Valeria Lo Turco, oggi portavoce del deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo. «Io non è che mi devo sparare per tenere suo nipote, è già tanto che un ragazzino di niente ti guadagna 1.500 euro al mese... quindi a me no, non lo può dire, perché la scanno viva». Così Marcella Cannariato, imprenditrice palermitana e moglie di Tommaso Dragotto, presidente della compagnia di autonoleggio Sicily by Car, sfogava la sua rabbia parlando di Tommaso Paolucci, giovane nipote dell’assessore regionale al Turismo Elvira Amata. Uno scenario che, secondo la Procura di Palermo, rappresenterebbe un vero e proprio patto corruttivo. L’inchiesta, che ha portato alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, ipotizza un sistema in cui sarebbero coinvolte Cannariato e l’assessore di Fratelli d’Italia. Per i PM, Andrea Fusco e Felice De Benedittis, Lady Dragotto avrebbe offerto alloggio e lavoro al diciottenne ma anche altre utilità personali ad Amata, come l’uso di un’auto e buoni benzina, in cambio di appoggi istituzionali e di contributi regionali. Questo sistema marcio è stato scoperto anche grazie alle denunce di un consigliere regionale dell’Ars, Ismaele La Vardera, del partito Controcorrente, che ha dichiarato in un’intervista a Fanpage: ”Da due anni io denuncio uno svilimento dell'istituzione, deputati che addirittura avevano dato soldi ad associazioni vicine ai propri familiari e adesso, in questi giorni, stiamo mettendo al centro quello che è di fatto un utilizzo assolutamente spregevole della cosa pubblica. Parliamo del presidente del Parlamento siciliano. Le intercettazioni parlano di un utilizzo improprio dell'auto blu, addirittura per comprare il kebab mandando il proprio autista – questo è quello che viene riportato dalla Guardia di Finanza – assessori regionali, sempre di Fratelli d'Italia, che avrebbero pressato per avere l'assunzione dei propri familiari, in questo caso il nipote, in cambio di soldi pubblici. Questoè un quadro devastante.” E poi si appella anche alla Premier Meloni, che dice di avere come riferimento Paolo Borsellino:” Giorgia Meloni negli anni ha chiesto le dimissioni di Ignazio Marino, della ministra Cancellieri, perché ha detto sempre che la questione morale veniva prima della politica. Il problema, però, è che in questa storia manca proprio Giorgia Meloni. Non ha fiatato, non ha espresso una parola. Dai leader nazionali di Fratelli d'Italia silenzio totale, quando vengono indagati i due big di Fratelli d'Italia, quelli che sono stati inseriti nel listino da FdI per essere eletti. E il silenzio di Fratelli d'Italia chiaramente fa capire che c'è un imbarazzo profondo e nessuno ha il coraggio di dire che la figuraccia è estrema. Si parla di probiviri, di indagini interne, ma di fatto non è accaduto nulla. Giorgia Meloni in persona in questa faccenda è stata in silenzio. Meno male che il suo riferimento era Paolo Borsellino, che diceva che la politica dovrebbe essere in qualche modo al fianco della magistratura, però vale soltanto quando non si tratta di séstessi. Quando si tratta del proprio partito si è tutti garantisti.” E in effetti, quello della Presidente del Consiglio, è un silenzio che fa parecchio rumore. Ma tornando a parlare di Ismaele La Vardera, egli ha reso noto di essere stato vittima di minacce pesanti, da personaggi potentissimi peraltro, dopo le sue denunce. Aconfermare questa profezia non è uno qualunque, ma un plurideputato potentissimo, vicinissimo a Schifani, da anni sulla cresta dell’onda. Ecco la minaccia: “Non ho dubbi, te la faranno pagare!”. Ed ecco la reazione della vittima: “Cari siciliani, mi dispiace entrare a gamba tesa in una domenica calda di luglio; ma fermatevi per capire che sta succedendo, domani tutto questo schifo ricadrà sui nostri figli. Leparole che mi ha detto questo onorevole per me non sono una novità, anzi sono la prova che il sistema sta provando a confezionare la polpetta avvelenata, contro chi semplicemente sta denunciando e smascherando un sistema da ormai due anni. Non conto più l’elenco di denunce con nomi e cognomi fatti in questi anni, rispettando la funzione ispettiva di deputato, che deve controllare come vengono spesi i soldi pubblici. So che prima o dopo la reazione arriverà, non so come, non so quando ma il livello si alza vertiginosamente. Perchédentro quel palazzo dei veleni ho molti nemici, moltissimi, e pochi pochissimi amici. I modi potranno essere molti, tenteranno di isolarmi, delegittimarmi, come in un copione già scritto magari cercando false prove o inventando bugie. potrei prendermi il mio stipendio e girarmi dall’altra parte…Non posso. Lo devo ai siciliani che mi dicono vai avanti, non sei solo...anche se solo in quel palazzo mi sono sentito tante volte, ma caro onorevole anche se “me la faranno pagare” andrò avanti fosse anche l’ultima cosa che farò della mia breve vita politica, perché certamente posso pure tornare a vita a privata non ho mai vissuto di politica io, qualcun altro no. Ecco perché con un pizzico di commozione vi chiedo: almeno voi non lasciatemi solo. Buone vacanze”. Facciamo sentire la nostra la voce al fianco di Ismaele La Vardera.
credits: https://risorgimentosicilia.qds.it
Autore
Riccardo Maradini