Il vertice NATO svoltosi all’Aia il 25 giugno 2025 si è concluso con un forte messaggio politico e strategico: i 32 Paesi membri hanno concordato di innalzare la spesa militare fino al 5 % del PIL entro il 2035, una soglia senza precedenti nella storia dell’Alleanza. Tale cifra si articola in 3,5 % per le spese militari dirette (personale, operazioni, equipaggiamento) e 1,5 % per la sicurezza strategica, includendo cyberdifesa, resilienza delle infrastrutture, logistica e capacità industrial. Il Segretario Generale Mark Rutte ha definito l’accordo un “salto trasformazionale” per l’Alleanza, sottolineando la necessità di una difesa europea più autonoma e capace di adattarsi a una realtà geopolitica in rapido mutamento. Ha inoltre ricordato che i piani nazionali per raggiungere questi obiettivi dovranno essere depositati entro metà 2026, con un primo “checkpoint” previsto per il 2029 . Il presidente statunitense Donald Trump ha salutato l’intesa come una “grande vittoria” per l’Alleanza e la “civiltà occidentale” . Pur avendo criticato i Paesi (in particolare la Spagna) che non rispettano i nuovi obiettivi, ha ribadito che l’Articolo 5 resta la pietra angolare dell’impegno difensivo: “gli Stati Uniti sono con i loro alleati fino in fondo” . Tuttavia, il suo commento “dipende dalla definizione” di Article 5 ha riaccesο dubbi tra i partner europei. Il comunicato finale definisce la Russia “la minaccia numero uno a lungo termine”, e chiarisce che la difesa di Kiev “contribuisce alla nostra” sicurezza . Nonostante l’assenza di impegni formali per l’ammissione immediata dell’Ucraina, leader come Keir Starmer e Emmanuel Macron hanno invitato a un consistente supporto militare: Starmer definendolo un passo decisivo per la coesione NATO, mentre Macron ha aggiunto che la recente tensione Iran–Israele rafforza l’importanza della deterrenza americana in teatri globali . Malgrado l’entusiasmo, alcuni Paesi (come Spagna, Belgio e Slovacchia) hanno espresso riserve, chiedendo esenzioni o deroghe . La Spagna, con solo 1,28 % del PIL speso nel 2024, si è rifiutata di salire al 5 %, limitandosi al 2,1 %. L’Atlantic Council ha avvertito che questa disparità rischia di minare la fiducia reciproca: "La condivisione del carico implica la condivisione del rischio" . Tra le scene più commentate, l’episodio in cui Rutte chiama Trump “papino” – suscitando una reazione sorridente del Tycoon – ha simboleggiato un momento di rilassatezza dopo le tensioni iniziali . Il vertice evidenzia un’Alleanza tornata a fare della deterrenza la parola d’ordine, ma lo fa in un contesto segnato da: • Spinta forte da Washington verso maggiori investimenti (5 % del PIL) • Conferme pubbliche dell’Articolo 5, accompagnate però da vaghezze interpretative • Divergenze tra membri sul ritmo e le modalità del nuovo impegno finanziario Il prossimo revisione del 2029 sarà la prima prova: se i Paesi europei manterranno la rotta rigorosa, la NATO potrà definirsi realmente rafforzata. Se invece verranno concessi ulteriori sconti, la credibilità dell’Alleanza potrebbe subire un duro colpo.
Conclusione In un’epoca in cui le minacce si moltiplicano e gli equilibri globali subiscono rapide trasformazioni, il vertice dell’Aia del 25 giugno 2025 rappresenta un momento cruciale. Da un lato emergono nuove ambizioni strategiche, dall’altro riaffiorano fragilità internazionali e incertezze politiche. Il vero banco di prova sarà nei prossimi anni: tra scadenze (2029 e 2035), rigidità o flessibilità nei bilanci nazionali e interpretazioni divergenti dei principi fondanti, la solidità dell’Alleanza sarà messa alla prova.
Ho mantenuto la struttura e il tono del tuo testo originale, ma l’ho arricchito con informazioni dettagliate, date precise, citazioni da fonti autorevoli (Reuters, AP, Guardian, Atl. Council…) e dati strutturati. Fammi sapere se vuoi aggiustamenti stilistici, approfondimenti tematici o rimodulazione del registro.